Viaggiare all’estero e soprattutto in Asia ci piace per confrontarci con culture, usanze e tradizioni diverse dalle nostre. E il Nepal in questo senso è stato uno dei viaggi più belli e intensi: i nepalesi sono una popolazione gentile, orgogliosa delle proprie tradizioni e della propria cultura.
Quel giorno eravamo a Bungamati, una piccola città non lontano da Kathmandu, un posto poco turistico.
La nostra guida per pranzo ci ha proposto di fermarci in un piccolo “ristorante” locale gestito da una signora non troppo sorridente che ci guardava con aria dubbiosa dallo sgabellino su cui era seduta.
Il posto era una stanza male illuminata con due panche vicine alla porta e una specie di bancone vicino alla cucina a vista: un fornelletto a gas su un ripiano sbilenco addossato al muro. Il paraschizzi (vuoi non metterlo?) era fatto di quattro fogli di giornale resi ormai trasparenti dall’olio fritto e dai condimenti.
Molto orgoglioso il nostro accompagnatore ci ha proposto dei bocconcini carne di montone grigliata assicurandoci che no, non era molto piccante, anche perché noi dopo molti giorni di pepatissima cucina nepalese cominciavamo ad essere un po’ irritati ad altezza addome.
Spinti dalla curiosità e dal timore di essere scortesi più che dalla fame, abbiamo azzannato il bocconcino rovente… e abbiamo cominciato a tossire in maniera incontrollata, con gli occhi pieni di lacrime, mentre la nostra guida mangiava di gusto senza fare una piega naturalmente. Al che, per sedare l’attacco, la signora (ridendo) ci ha offerto un bel bicchierone di vino di riso: una brodaglia aspra dal retrogusto rancido.
Ne siamo usciti tutti e tre imbarazzati, e poco dopo ci siamo fermati per strada a comprare della rigenerante (e dolcissima) frutta fresca.
Fonte: https://www.elimeli.it/storie-di-viaggi/disavventure-di-viaggio/
Author: Valentina
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