La prima serie di (dis)avventure riguarderanno il mio viaggio in Australia di due estati fa. Alla fine del mio primo anno di università infatti, a me come ad altri miei colleghi, è stata data la possibilità di frequentare gratuitamente un corso di lingua all’estero. Le destinazioni erano varie ma quella che ha subito richiamato la mia attenzione è stata Melbourne. Avevo sempre voluto andare in Australia, forse perché mi affascinava il fatto che si trovasse dall’altra parte del mondo, forse per la bellezza della sua natura incontaminata, e se vogliamo dircela tutta i Surfisti australiani hanno sempre avuto il loro fascino e non mi sarebbe dispiaciuto incontrarne uno!
Quando si parla di Australia però, chi di noi non pensa ai Canguri o ai Koala? Questi adorabili animaletti sono il simbolo di questo enorme continente, che seducono numerosi turisti con la loro dolcezza. Dunque oggi, vi racconterò del giorno in cui ho QUASI visto il mio primo Canguro. Si tratta di una vera e propria (DIS)AVVENTURA ve lo garantisco!
Dopo una settimana di levatacce per seguire il corso di inglese in centro e di visite turistiche, io le mie due compagne di viaggio decidiamo di recarci di Domenica mattina a Philip Island famosa per le parate di pinguini al tramonto e per i Canguri che scorrazzano liberi tra gli uomini. Per arrivare al porto dal quale sarebbe partito il traghetto per l’isola dovevamo prendere ben 3 treni. Dunque, ci svegliamo all’alba, facciamo colazione, ci prepariamo e con gli occhi ancora chiusi iniziamo il nostro viaggio. Primo treno preso e va tutto liscio, saliamo sul secondo. Il tragitto è interminabile e noi dobbiamo arrivare al capolinea per prendere l’ultimo treno per Stony Point, il porto. Finalmente arriviamo a capolinea, MA… vediamo passarci davanti il nostro ultimo treno. Poco male, ce ne sarà un altro quindi non ci scoraggiamo, ci sediamo e aspettiamo. Dopo mezzora mi alzo per andare a chiedere informazioni e l’impiegato mi informa che il nostro treno sarebbe ripassato dopo un’ora e mezza. Ammetto che in quel momento lo avrei voluto insultare pesantemente tanto non avrebbe capito mezza parola, però non perdo la calma. Così io e le mie amiche ci facciamo un giro in una sorta di cittadina in mezzo al nulla per passare il tempo, e tra l’altro essendo domenica era quasi tutto chiuso…Ma va bene così! Anche se una delle cose che mi ha subito colpita di Melbourne è che alcuni negozi rimangono aperti tutti i giorni della settimana 24h su 24, quella cittadina sicuramente voleva differenziarsi dalla massa ma ripeto, va benissimo così!
Finalmente il fatidico treno (vuoto) si degna di arrivare e riusciamo a rimetterci in viaggio. Dopo mezzora di tragitto scendiamo a destinazione. Il nulla. Mare, vegetazione, sabbia, barche e nient’altro. L’unica forma di vita presente in quella piccola porzione di nulla era un enorme pellicano, che dopo aver capito che non voleva ucciderci è stato di grande compagnia. Infatti, dopo un’odissea di viaggio per arrivare al porto, scorgiamo il piccolo chiosco che vendeva i biglietti del traghetto e per nostra sorpresa veniamo informate che l’ultimo traghetto della giornata era già salpato. Come se non bastasse, il treno per tornare indietro sarebbe passato dopo ben due ore da quel preciso istante. Incredule torniamo dal nostro amico pellicano che ovviamente è la star della giornata, lui sapeva che il nostro sarebbe stato un fallimento e che quindi sapeva la sua presenza era fondamentale. Ad un certo punto con nostro stupore vediamo altri due esseri umani dall’aria disagiata come la nostra, se non peggio. Ci avviciniamo e scopriamo che anche loro sono italiani e non solo, anche loro avevano appena vissuto la nostra (dis)avventura! Iniziamo a pensare che forse è proprio perché siamo Italiani, e che anche in Australia è giunta voce che siamo dei giocherelloni, e che ADORIAMO gli scherzi! Se è così, chiunque tu sia sappi che lo scherzo ti è riuscito molto bene! Tornando a noi, i nostri due nuovi amici si aggiungono a noi tre sfigate (proprio come loro) e al nostro amico pellicano e iniziamo a chiacchierare finché finalmente arriva il treno. Mi piacerebbe molto dirvi che le (dis)avventure sono finite n quel preciso momento ma non è cosi! Infatti sfortunatamente i nostri due nuovi amici italiani dovevano fare il nostro stesso identico percorso per tornare indietro…direte e che c’è di male? Beh, da buoni italiani hanno cominciato a fare i provoloni cercando di riuscire ad ottenere i nostri numeri di cellulare nonché un altro incontro, questa volta non casuale. Continuerete a pensare e che c’è di male? 1. Loro erano due e noi tre. 2. Non erano per niente i nostri tipi. 3. Erano dannatamente logorroici! In treno non hanno fatto altro che parlare, quando io volevo solamente dormire e rimuginare sulla giornataccia che avevo avuto!
Alla fine, alle 9 di sera riusciamo a scendere dall’ultimo treno e finalmente raggiungiamo casa distrutte, affamate e ancora incredule ma allo stesso tempo tanto contente per la nuova amicizia stretta… Signor Pellicano la ricorderemo sempre con molto affetto.
Author: Valentina
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